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Idee di viaggio…il mio itinerario nei Balcani (I)

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Sono ormai parecchi mesi che mi ripropongo di scrivere qualcosa sui Balcani…oggi, finalmente, ho trovato il tempo e ho deciso di affrontare quello che è stato il mio viaggio estivo 2011 sotto un’altro punto di vista: ve lo propongo come possibile itinerario per un vostro prossimo viaggio.

Partiamo dall’inizio indicando le tappe: Spalato – Mostar – Sarajevo – Belgrado 

Spalato

Si parte dalla Croazia e più precisamente dalla costiera Split; per arrivarci dall’Italia avete 3 opzioni:

  1. fate come me e prendete un bell’aereo easyJet che per un prezzo abbordabile vi ci porta in 50 minuti
  2. siete più tradizionalisti e prendete il classico traghetto da Ancona o Bari e passate la notte sul ponte a guardare le stelle
  3. siete pazzi, e ci arrivate in macchina costeggiando l’Adriatico dall’Italia (magari se siete veneti non è poi troppo una pazzia :D )

Arrivati in città, indipendentemente dal mezzo che avete usato, vi ritroverete nell’area che comprande porto, stazione dei treni e quella dei bus.

Depositati i bagagli nel vostro hotel, potrete finalmente dedicarvi a visitare la città.

Il simbolo di Spalato, oltre che Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è il Palazzo di Diocleziano; fare una passeggiata tra i suoi affollati vicoletti, con le piccole piazze che compaiono all’improvviso, è davvero un’esperienza piacevole. Se siete amanti della fotografia, quel che rimane dell’antico palazzo dell’imperatore vi offrirà parecchi spunti per ottime foto. Se non siete dei fifoni come me (le scale erano TROPPO inquietanti per le mie vertiggini :D ), salite sul campanile sopra il Mausoleo e godetevi la vista sopra la città!

Campanile del Mausoleo di Spalato

Campanile del Mausoleo di Spalato

Finito il giro potete dedicare un po’ di tempo alla cultura visitando il piccolo museo archeologico o, se cercate solo relax, prendervi una bevanda ghiacciata in uno dei tanti locali nel Palazzo e sul lungomare oppure comprarvi un po’ di frutta fresca nel mercato che sta tra il Palazzo e la stazione.

Un’altra interessante alternativa è prendere uno dei bus urbani che vi portano a Solin (l’antica Salona) per un paio di euro. Arriverete nel più importatne sito archeologico della Croazia e potrete visitare i resti della città; se è estate portatevi un bel cappello visto che lo scavo è abbastanza grande e rischiate che il sole vi frigga il cervello :D

A questo punto potete tornare alla stazione per prendere il vosto autobus per Mostar (costo circa 16 euro). In stazione troverete molti depositi bagagli più o meno improvvisati che faranno al caso vostro se dovete lasciare l’hotel la mattina e prendere il bus nel pomeriggio.

Il viaggio fino a Mostar dura poco più di 4 ore (comprese le pause) e vi farà fare un viaggio mozzafiato sulla strada che costeggia l’Adriatico; in alcuni punti la strada sale sulla montagna offrendovi una vista spettacolare.

Mostar

Passata la frontiera in poche decine di minuti si arriva a Mostar. Arrivati in stazione, non farete in tempo a scendere dal bus che sarete assaliti da una folla bambini in cerca di elemosina e tassisti che vogliono portarvi in hotel; dopo un viaggio così lungo può essere un po’ stressante, ma mantenete la calma e rifiutate gentilmente.

Il centro è raggiungibile a piedi in una decina di minuti, anche se va detto che noi eravamo zaino in spalla mentre se avete la valigia potrebbe essere un’idea prendere un taxi :)

Mostar è una delle città che ha pagato più caro il prezzo della guerra e basta poco per accorgervene. Infatti, come ci aveva già raccontato Alessandro su Travel Different, tutti gli edifici della città sono distrutti o, nella migliore delle ipotesi, crivellati di colpi.

Il discorso cambia nel centro storico che è stato interamente ricostruito e ora splende nella sua perfezione. Purtroppo la ricostruzione ha portato anche a una turisticizzazione (passatemi il termine) impressionante e il centro è un immenso susseguirsi di bar, ristoranti e negozi di souvenir. Cioè non toglie che il centro è davvero caratteristico e il ponte che svetta sulla Neretva è un capolavoro dell’ingegneria e un simbolo della follia umuna (costruito nel 1567 e distrutto dai mortai croati il 9 novembre 1993).

Vi consiglio di salire sul minareto della moschea di Karađozbeg (qui, a parte un po’ di claustrofobia, la salita è più agevole :) ) che è situato proprio sulla riva del fiume e offre una vista dall’alto spettacolare.

Mostar e il ponte visti dalla moschea di Karađozbeg

Mostar e il ponte visti dalla moschea di Karađozbeg

Infine, visto che siete a Mostar, non dimenticate di assistere allo spettacolo offerto dai tuffatori; la tradizione dei tuffi dal ponte, infatti, è molto antica e culmina con una gara che si è tenuta anche quando il ponte non c’era più (ci si lanciava da una passerella). La procedura e semplice: il tuffatore sale sul muretto del ponte in attesa che il collega raccolga tra i turisti un tot di offerte raggiunte le quali l’atleta si lascia cadere nel vuoto dei 30 metri del ponte finendo nella Neretva. L’ideale è vederlo dalla riva del fiume, piuttosto che dal ponte ;)

Finito il vostro giro, tornate in stazione e per circa 9 euro comprate il biglietto del bus per Sarajevo; potreste anche prendere il treno, ma ne passa solo uno la mattina e uno il tardo pomeriggio e ci impiega più tempo.

Il viaggio dura circa tre ore e vi offre la possibilità di risalire il corso della Neretva e scoprire quali meraviglie naturalistiche nasconda la Bosnia; a fianco ai paesaggi mozzafiato inizierete a fare l’abitudine ai tanti cimiteri che sono una terribile costante lungo tutto il percorso bosniaco del viaggio, come a voler ricordare che quello che oggi sembra un’oasi di pace in realtà fu l’inferno per tre anni.

…a presto con il resto del viaggio (Sarajevo e Belgrado)

 

p.s. in attesa della seconda parte potete leggervi il mio articolo su Travel Different dedicato ai ponti della Bosnia


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